Sofferenza cronocentrica:
identificazione a piacere

 

Ci colpiscono le sofferenze di cui siamo testimoni, o che almeno sappiamo avvenire nel nostro tempo, o avvenute in tempi recenti - soprattutto se temiamo possano ripetersi nel tempo, o nel luogo in cui viviamo. Ci lasciano sovranamente indifferenti quelle di cui leggiamo nei libri di storia. In effetti, i libri di storia raramente si soffermano sulle sofferenze causate dalla battaglia delle Termopili o quelle di Waterloo o di quelle avvenute durante la Guerra dei Trent’anni (durante la quale furono praticate tutte le forme di sadismo immaginabile; tali da far apparire il Marchese De Sade come uno sprovveduto dilettante). Non mi è nemmeno mai capitato di vedere piangere sui morti e sulle mostruosamente mutilate vittime di Hiroshima e Nagasaki.

Cosa concludere? Non abbiamo, a quanto pare, spazio mentale per rammaricarci ed essere costernati per ciò che la nostra specie ha commesso in passato. In altre parole, il peso delle nefandezze compiute dall'homo sapiens nel corso della sua storia non lo avvertiamo proprio.

Curiosamente, però, mentre da un lato non ci identifichiamo con coloro che hanno commesso indescrivibili atrocità nel corso della storia, perché noi, personalmente, non ne siamo responsabili; ci identifichiamo, invece, con la nostra specie per quanto riguarda la scienza che ha prodotto - della quale non siamo nemmeno personalmente responsabili; e non avremmo dunque alcun motivo per esserne orgogliosi.

Pensiamo quindi di essere tutti noi superiori ai conigli e gli scarafaggi che non hanno scoperto, l'elettricità e le sue applicazioni. Ma la maggior parte degli umani non sa nemmeno realmente cosa sia l'elettricità o, ancor meno, come funzioni un telefonino. Tuttavia ci sentiamo superiori, solo in virtù del fatto che alcuni appartenenti alla nostra specie sanno queste cose. Ci identifichiamo con loro per credere alla nostra superiorità di umani, ma non ci identifichiamo con quelli le cui azioni mostrano che la specie umana è quella che ha prodotto a se stessa e alle altre forme di vita sofferenze che nessun'altra specie - dette inferiore - ha mai causato. 

Sono singolari i meccanismi dell'identificazione, Basta pensare a come qualcuno, che in vita sua non ha mai vinto proprio nulla, possa dire "abbiamo vinto" quando vince la squadra per la quale fa il tifo. In realtà chi ha veramente vinto sono i calciatori, che hanno sudato per ottenere quel risultato e che saranno lautamente pagati per averlo raggiunto.