Maternità e sesso non sono da pensare insieme

 

 

Umberto Eco osservò: “Uccidere è proibito, ma se ne può parlare senza essere riprovati; copulare è in genere permesso, ma parlarne è considerato scorretto. Per cui si può dire ‘il tale uccide’ ma non ‘il tale fotte’, mentre di converso ci si può unire sessualmente con quel tale ma non ucciderlo.” (Eco, “Le bugie d’acciaio”, Quale verità? Milano: La nave di Teseo, 2023).

 

Aggiungerei un altro aspetto contraddittorio del nostro pensare abituale: che la maternità è considerata cosa sacra; la figura della mamma in particolare. La cosa strana è che a ciò che occorre fare per diventare mamma, quello che volgarmente si dice “una scopata”, non viene dato valore sacrale. Ne deriva che della maternità se ne parla anche in termini poetici (penso a Leopardi, D’Annunzio, Pascoli, tra i numerosi altri); delle scopate, invece, è sconveniente anche discorrere – ancor meno far poesia. Ciò era bene espresso da una canzone che risale agli anni ’30 del Novecento, di Giuseppe Pietri e Giovanni Capurro. Fu resa popolare da Milly (alias Carla Mignone): "Si fa ma non si dice"! Da allora nulla è cambiato...